P.S. Avviso ai lettori arrivati qui per la prima volta: le vicende di questo blog seguono, in parte, un filo logico che comporta una sequenza temporale degli eventi. Per comprendere in pieno le vicende di Ciro, si raccomanda di cominciare a leggere in senso inverso dal post meno recente, risalendo verso l'ultimo post pubblicato.

giovedì 10 aprile 2008

Gioco a premi

Ciro si sta riambientando a casa. Certo, qualcosa è cambiato in questi mesi e lui fa un sacco di domande.

- Papà, dove sono i miei giocattoli?

- Li ho portati all'orfanotrofio.

- Papà, dove sono i miei vestiti?


- Li ho portati ai poveri.


- Papà, dove hai trovato i soldi per la tv nuova?


- Ciro a papà, gli orfanotrofi e i poveri pagano bene se li sai convincere.


- Papà, ora come gioco?

- Ciro a papà, vieni qua che ti insegno un gioco bellissimo.

- Yuppi!

- Vedi questa pila di cerchi sporchi? Sono dischi volanti. Ora papà ti mette il grembiulino, prende lo sgabello e ti insegna le regole: Allora, apriamo l'acqua, così... tiepida...

- Sì

- Prendiamo questo joystick...

- Papà, non è una spugna?

- Ciro a papà, ascolta e non interrompere... se no rimani ignorante...

- Scusa...

- No, niente. Allora, prendi il joystick, lo carichi col carburante spaziale...

- Papà, ha lo stesso odore del detersivo per i piatti!

- ...

- ...

- ...e vai all'attaco del primo disco volante. Vedi come si fa? Passa il joystick forte forte sul disco volante, e lava via tutta le incrostazioni stellari. Mi raccomando a papà, più forte dove c'era il pesce ché lì lo spazio... è più profondo.

- Va bene papà.

- E non sai il meglio. Se vinci sconfiggendo questi 30 dischi volanti in mezz'ora, ti do un premio.

- Bello!!!



E così l'ho lasciato a giocare contento. Sto ragazzino è pieno di sorprese, neanche 25 minuti e aveva finito di pulire... ehm... tutti i quadri del gioco. Me lo sono visto spuntare con gli occhi tutti contenti.

- Papà, ho vinto!

- Eh, ora controlliamo.


E i dischi volanti erano in effetti tutti belli lustri.


- E il premio?

- No a papà, stasera sei stanco, domani mattina appena ti svegli te lo do, il premio.



L'ho messo a nanna, bello tranquillo. L'indomani mattina non ho fatto in tempo a svegliarmi che eccolo lì che mi fissava, in piedi accanto al letto.

- Ciro a papà, che ci fai sveglio a quest'ora?

- Papà... il premioooooo...

- Ah, già. Vieni con me.



L'ho portato davanti alla credenza grande della cucina, gli ho detto di chiudere gli occhi e così lui ha fatto. Ho aperto gli stipetti della credenza e gli ho detto: Apri gli occhi, sorpresa.

E lui: "Papà... ma che ci fanno tutti quei dischi volanti sporchi là dentro?"

- Ciro a papà, in questi sei mesi ti ho pensato tanto... e ho messo da parte tutti questi dischi volanti per quando saresti tornato... e visto che ieri sera ti sei divertito col nuovo gioco che ti ho insegnato, questo è il premio. Tanti nuovi quadri.

- ...

- No a papà, non piangere... le lacrime di commozione riservale per i regali importanti che ti farò.

- ...

- E comunque fai in fretta, ché più tardi ti porto nel garage... c'è l'astronave del quadro finale, la Uno Space, che ti aspetta.

martedì 8 aprile 2008

Cos'è che dimenticavo?

Sono stati mesi di intenso nervosismo, lo ammetto.

Mi sono ridotto uno straccio, barba incolta, igiene personale a dir poco discutibile...

La mente girava a mille, in un vorticoso turbine di preoccupazioni e pensieri.

Il governo che sembrava dovesse cadere da un momento all'altro... e infatti alla fine è caduto, riproiettandoci nel baratro dell'incertezza politica... ma non era questo che mi tormentava.

Sentivo che c'era dell'altro, ma non riuscivo a focalizzare.

Il contratto di lavoro mi era stato rinnovato solo fino a Febbraio, lasciandomi come sempre nell'indeterminatezza economica, con un occhio speranzoso al futuro e l'altro a guardarsi dietro le spalle, preoccupato che i creditori mi raggiungessero... ma per quanto questo fosse motivo di preoccupazione, non era questo ad angosciarmi.

Sentivo che c'era dell'altro, ma non riuscivo a visualizzarlo.

Fino a quando l'altro giorno mi è arrivato il sollecito per andare a ritirare il pacco alla posta, quello che giaceva lì da settembre... e mi sono ricordato! Ciro! Ciro poteva ancora essere lì... il sangue del mio sangue abbandonato per mesi e mesi in un freddo deposito delle poste... Ecco cos'era che mi rodeva dentro.

L'indomani mattina, dopo la colazione al bar sotto casa e una discussione con i vicini su cosa fare con l'inquilino del sesto piano, la cui collezione di farfalle disturba il vicinato col suo incessante battere di ali, sono andato alla posta. Ho trovato una confusione degna dei giorni migliori, manco ci fosse il 3X2 delle pensioni, per sentirmi dire una volta arrivato il mio turno che non c'era nessun pacco per me. Preso dallo sconforto stavo per andarmene, quando ho visto un bimbo in tutto e per tutto simile a Ciro che giocava con gli impiegati delle poste, dietro i vetri di sicurezza.

Ho battuto forte i pugni contro il vetro, l'ho chiamato: Ciro!!!

Lui si è girato, mi ha guardato con gli occhi che si riempivano di lacrime, è corso fino alla doppia porta di sicurezza dell'ufficio, l'ha aperta e mi è venuto incontro, abbracciandomi.
Dopo minuti di intensa commozione, l'ho scostato da me, e con le braccia sulle spalle gli ho detto.

- "Ciro a papà, quanto mi sei mancato... ehm... oggi".
Mi ha risposto: "A papà? Ah, pensavo fossi quel barbone che viene a riscuotere la pensione sociale ogni 5 del mese".
- "No Ciruzzo beddu, sono papà"
- "Aiutoooooooooo"
- "Non ci fate caso, è l'emozione... non ci vedeamo da quasi un anno..."
- "Aiutoooooooooooooooooo"
- "Ciro, non fare così, l'emozione passerà... ti porto a casa".

E così siamo tornati alla nostra normalità domestica.

Che dire? L'ho trovato un po' rammollito. Vuole raccontate le favole per andare a dormire, cerca le coccole, vuole fare merenda tutti i giorni. Ma dico, 'sto ragazzino più passa il tempo e più regredisce? Mah.

Gli ho anche dovuto dare una brutta notizia.

Mi ha chiesto: "Ma Caccolo non c'è?"
- "No Ciro, purtroppo Caccolo è morto."

Si vede che l'ha presa male, aveva una smorfia così strana che uno stupido avrebbe pure potuto scambiarla per un sorriso. Allora per rassicurarlo gli ho detto: "Caccolo è morto dal dispiacere quando sei sparito... o forse perché ho dimenticato di dargli da mangiare per un mese... lo sai che non le ricordo mai queste cose... Comunque non ti preoccupare a papà, domani ti compro un coccodrillo."

Mi è parso rasserenato. L'ho messo a letto, gli ho letto la favola come mi chiedeva, e non avendo nulla di specifico mi sono indirizzato sulla parte centrale di un libro di avventure per ragazzi che mi era piaciuto tanto da giovane, Frankenstein di Mary Shelley... e si è addormentato sereno.

Io sono andato a guardare la tv... e di nuovo, stranamente, quella sensazione che mi rodeva dentro... come qualcosa di irrisolto.

A un certo punto si presenta Ciro e mi fa: "Papà, ho sete."
- "Eh, a papà, prendi l'acqua in frigo"
- "Non ce n'è più"
- "E prendila dalla credenza"
- "Finita anche lì"
- "Ciro a papà... apri il rubinetto e..."
- "Dal rubinetto non esce niente"
- "Cazzarola, ecco cos'era che mi rodeva davvero! Dovevo pagare la bolletta dell'acqua! E dire che ho fatto tutta quella fila alla posta inutilmente... no Ciro a papà, non dico per te, ma..."
- "Papà, ma io ho sete"
- "Ciro a papà, prendi un bicchiere e raccogline un po' dal fondo del water. Male non ti farà".

Mah, i ragazzi di oggi...

venerdì 21 settembre 2007

Ritorno dal campeggio

Ciro è tornato dal camping a pezzi. Non so cosa sia successo lì, ma davvero i primi giorni l'ho visto giù di corda, abbattuto... faceva addirittura fatica a muoversi. Non è rimasta traccia del bel bambino vivace che tutti noi abbiamo imparato ad apprezzare e coccolare con amore. La mattina ci metteva un'ora ad alzarsi dal letto, non parliamo della lentezza con cui si preparava, due ore prima di poter uscire.

Sembrava quasi che questa esperienza del campeggio invece di dargli nuova energia gliene avesse sottratta. Ho provato a farlo giocare a freccette, e non ci ha messo il solito entusiamo... nè quando era lui a tirarle, nè quando scappa mentre lo uso come bersaglio.

Anche ogni tentativo di dialogo è andato a vuoto.

- "Ciro a papà, che c'è? C'è qualcosa che non va?"
- "..."

- "Ciro a papà, è successo qualcosa al campeggio?"
- "..."

Non ha dato il via a
nessun incendio, a nessuna sommossa popolare, non ha fatto attentato alla mia incolumità fisica... davvero facevo fatica a riconoscerlo.

Credetemi, se non fosse che non sono un tipo ansioso, sarei stato disperato.

Poi mi ha chiamato il direttore del camping, il signor Xin Yao Zung, tutto accorato, dicendomi: "Signole, signole, ellole... ho mandato pel sbaglio mio nonno, cuoco del campo... plego spedile vecchio, le spedisco figlio giusto. Scusa. Scusa".


Io il vecchio l'ho spedito e devo dire ho anche ricevuto celermente l'avviso per andare a ritirare un pacco al deposito alla posta, anche se non so di cosa si tratti... potrebbe essere Ciro in effetti. Il pacco è arrivato lunedì, se trovo cinque minuti sabato mattina passo a controllare.





Nella foto, Ciro versione post camping mentre usciamo per andare a fare un po' di spesa. Somiglianza notevole.


giovedì 26 luglio 2007

Camp Ciro...

Quest'anno il Comune di Palermo, oberato dai debiti per le meravigliose migliorie apportate alla città, non ha potuto stanziare i fondi necessari al progetto "Tempo d'Estate", durante il quale i bambini delle classi elementari e materne avevano la possibilità di effettuare gite ed attività ricreative nei locali delle scuole, seguiti da personale qualificato.

E la cosa mi trova del tutto d'accordo. Ma dico io, è mai
possibile essere così crudeli da decidere di rinchiudere i bambini nelle scuole, dove hanno già passato 9 mesi durante autunno, primavera e inverno? No, no, io a Ciro ho riservato una estate migliore.

Certo, facile affidarsi al consueto, averlo vicino casa... ma a 4 anni questo residuo di cordone ombelicale dovremo pur tagliarlo, no? Mi sono informato su internet per un camping estivo, e ho dovuto constatare che spesso i prezzi sono proibitivi e purtroppo la vita di un padre single non è facile da questo punto
di vista. Però... chi cerca trova. Girando da un sito all'altro, ho trovato un camping perfetto per Ciro.

E' partito a metà giugno per la Repubblica Ceca, tornerà a metà settembre, giusto in tempo per la scuola. Purtroppo in questo campo non c'è telefono, quindi non ho modo di sapere dalla sua voce come stia... ma sono sicuro che se la saprà cavare, Ciro è in gamba e poi questo campo prevede una serie di a
ttività ricreative interessanti, non si annoierà di certo.

Non vi nascondo che all'inizio ero un po' titubante sul mandare Ciro da solo per 3 mesi in una nazione che non conosco. Ma poi ho riflettuto sul fatto che
il costo del camp è davvero irrisorio, anzi a volerla dire tutta mi hanno già spedito un acconto di 500 euro e mi daranno altri 600 euro per ciascuno dei tre mesi che Ciro trascorrerà lì. E proprio il fatto che non si paghi e che anzi siano loro a dare alla famiglia una quota mi ha convinto della bontà del progetto: dal momento che non chiedono niente ai partecipanti, non può che essere una iniziativa seria e disinteressata, fatta nell'interesse dei bambini.

Tra l'altro mica è il solito campo estivo tutto tuffi e schiamazzi... qui ho visto che ci sono tantissimi laboratori creativi, in cui si insegna ai bambini a lavorare il cuoio, a tagliarlo, a cucirlo, con una infarinatura di design creativo...

Sono proprio contento di questa iniziativa, ringrazio il signor Xin Yao Zung per l'opportunità che ho potuto dare a Ciro, anzi quasi quasi l'anno prossimo lo mando direttamente nel campo madre in Cina.

Intanto, per ora, metto nel cassetto la cartolina che
ho appena ricevuto (allego sotto una foto)... c'è scritto solo: "AIUTO SALV...", poi la scrittura si interrompe di colpo.

Sicuramente Ciro voleva scrivermi che aiuta tale Salvatore in qualche faccenda del campo... ed ha lasciato la frase a metà per qualcos'altro da fare... si sa come sono incostanti i bambini.

Bene, bene, così posso andare in vacanza tranquillo senza dovermi preoccupare.






domenica 20 maggio 2007

CIRO RITROVATO E RICOVERATO

Ieri stavo facendo una passeggiata in centro quando ho visto Cinzia, la moglie di Carlo che è il mio migliore amico, intenta a fare compere. Dal momento che trattasi di gran donna, ho pensato bene di farle compagnia. Non mi va che la compagna di un mio amico giri per la città da sola, senza nessuno che la protegga dai malintenzionati.
Così mi sono avvicinato, l'ho salutata e le ho offerto un caffè.

Mentre entravo con lei al bar mi è sembrato di vedere con la conda dell'occhio Ciro dall'altra parte della strada. Solo il cielo sa quanto quel ragazzino mi mancasse, ma nel bar c'era la condizionata e mica potevo far sì che si sprecasse, così sono dovuto entrare richiudendo la porta alle mie spalle.

"Sarà stata una allucinazione", mi sono detto.

Dopo aver preso il caffè con Cinzia, le ho fatto notare che mi sembrava davvero stanca, cosa che lei mi ha confermato: "Queste scarpe di Chanel per lo shopping non sono adatte, avrei così bisogno di un massaggio..."

Un'ora dopo ci salutavamo uscendo dall'hotel "Capricorno" (e chi la vuole capire...), ripromettendoci di vederci presto. Mi ha salutato con un simpatico e amichevole: "Allora manette e frustino li porti tu?".

Devo chiamare Carlo per una partita a bowling uno di questi giorni.

Mentre mi avviavo alla macchina, ho rivisto quel bambino che avevo notato mentre entravo al bar. Vagava con lo sguardo perso nel vuoto, con gli abiti a brandelli... sarebbe potuto sembrare uno zingarello.

Mi sono avvicinato, ed era proprio Ciro. Sono andato alle spalle e gli ho detto: "Giovanotto, il vagabondaggio è illegale, lei è in arresto, la porterò in una prigione dove c'è l'orco cattivo!".
Ciro è scoppiato in un pianto a dirotto, disperato, tant'è che l'ho girato e gli ho detto: "Ciro a papà, non piangere, era uno scherzo innocente".

Mi ha riconosciuto, gli si è disegnato un sorriso strano sul volto e mi ha abbracciato stringendomi forte forte. Quasi quasi mi commuovevo.

Dopo qualche minuto di frignare, ha alzato lo sguardo e mi ha chiesto: "Papà, ma tu mi vuoi bene?".

E io: "Ciro a papà, che domanda. Certo che ti voglio bene... Come sempre".

Mi ha chiesto: "Come sempre?".

E io: "Certo a papà".

A quelle parole, è svenuto.

venerdì 20 aprile 2007

CIRO SI E' PERSO!

Sì, lo so, sono stato assente per un po', ma ho passato e sto passando delle vicissitudini che penso getterebbero nello sconforto qualsiasi padre... ma non me, non io... io sarò forte, l'ho promesso a Ciro...

Ecco, Ciro...

Ciro si è perso...

Siamo andati in gita sulle Madonie, alla ricerca dell'ultima neve di primavera. A metà tragitto Ciro mi chiede di fare una sosta per andare in bagno.
Così ci fermiamo all'autogrill di Sgrullato (nomen omen) e lo accompagno in bagno. Mentre Ciro era dentro la toilette, vedo entrare nell'anticamera del bagno Gino lo Sfregiato, un mio vecchio amico d'infanzia, con cui trattammo qualche affare ai tempi della scuola e a cui dovevo qualche milioncino di lire.

Gli sfoggio un sorriso di circostanza, ma dal suo torvo sguardo di ritorno capisco che non ha dimenticato affatto il mio debito.

Preso in controtempo ho messo in atto l'unica strategia possibile in quel momento... L'ho guardato dritto negli occhi, ho messo la mano in tasca, sul blocchetto degli assegni e... scostandolo ho preso al volo le chiavi della macchina e sono fuggito.

Lasciando Ciro in bagno, è vero, ma ero convinto che capisse al volo la situazione e che mi aspettasse lì.

E invece questo bambino si conferma assurdo giorno dopo giorno, quando sono passato a prenderlo se ne era già andato... dopo una sola settimana!

Il punto è che non so dove cercarlo. Peraltro mi aspettavo che trovasse il modo di tornare a casa da solo, non fosse che... per sfuggire a quel vecchio creditore ho dovuto cambiare appartamento, quartiere e numeri di telefono... certo, ero cosciente che questo avrebbe creato delle difficoltà a Ciro, ma non si può sempre avere tutto dalla vita ma a volte bisogna fare delle scelte, sono convinto che Ciro un giorno capirà.

Ciro a papà, sono qui davanti al tv lcd a 42", sto guardando un film in prima visione sulla pay per view, seduto sul divano di pelle, sorseggiando un Southern Comfort mentre la nuova vicina, tale Rosina detta "Marciapiede" che mi pare tanto una brava ragazza, mi sta massaggiando il collo... e potrei anche essere tentato di essere triste pensando a te là fuori al freddo, sotto la pioggia, nelle grinfie di chissà quale malintenzionato... ma no, Ciro, te l'ho promesso... sarò forte e scaccerò via la tristezza...

Sappilo, lo faccio per te a papà.

Ok Rosina, più giù... più giù... più giù...

venerdì 23 marzo 2007

GENEROSO E' BELLO

- Ciro, cazzarola, ma quante volte te lo devo dire che non devi fidarti degli estranei? Tu sei piccolo, non sai che gente c'è là fuori... c'è gente capace di tutto! Tu non hai idea di quali abissi gli uomini sappiano discendere...

- Papà, ma io...

- No no Ciro, non provarci neanche... c'è gente che fa cose da pazzi, conoscevo un tipo che viveva totalmente al di fuori della legalità... non pagava il canone Rai, camminava con l'assicurazione dell'auto scaduta... vengono i brividi solo a pensarci... Dillo, dillo che vuoi farmi scoppiare il cuore...

- Papà, ascolta, io...

- Ciro a papà, basta... sei uno stupido bambino senza cervello, un inetto, non combinerai mai niente di buono nella vita, la sagoma dell'omino Michelin in confronto a te sprizza intelligenza da tutti i pori, l'unica cosa buona che hai nella tua vita è che non potrà mai venirti la meningite dal momento che i microbi che la causano si cibano di cervello e con te morirebbero di fame...

- Papà...

- ...ieri c'era in tv un gruppo di bambini africani, con le mosche sugli occhi, che rideva alle telecamere mentre tenevano un cartello con su scritto: "Ogni parte del mondo ha i propri guai... noi le mosche tzè tzè e le carestie, voi... CIRO"...

- Ma papà...

- E ora vai a letto... senza cena... prima che magari rischio di dirti qualcosa di cattivo, va.

...

- Ma che ha fatto Ciro per farti arrabiare tanto?

- Gli ho detto mille volte di non aprire la porta agli sconosciuti! Ma non è solo questo...

- Ah, a chi ha aperto?

- Ma a dei balordi della "Casa dell'Anziano".

- E che volevano?

- Infatti, è questo che mi ha fatto incazzare... volevano una offerta, e lui gliel'ha data. Dice che gli hanno detto: "Siamo della Casa dell'Anziano, hai qualcosa da offrirci?".

- Ma è gravissimo! Non solo che abbia aperto la porta a degli estranei, ma dare pure del denaro!!!

- Ma quale denaro?

- Ah no?

- Gli ha dato la nonna...

giovedì 15 marzo 2007

CIRO MODELLO

- Ho deciso di iniziare Ciro all'arte, sommo faro dell'esistenza umana, una barriera contro la deriva dell'animo umano.

- Fai bene...

- Voglio che il mio pargolo si immerga fin dalla tenera età nel magico mondo della trasfigurazione, che senta sulla pelle il brivido dell'intuizione, lo scuotimento della creazione...

- Come non essere d'accordo...

- Così ho comprato un carboncino extramorbido e una carta extra ruvida, quasi una carta vetrata...

- Bello... vuoi provare a farlo disegnare col carboncino?

- Beh, non esageriamo... all'inizio voglio che veda qualcuno che usa il carboncino, per trarne ispirazione...

- Ah, capito, ti farà da modello...

- Esattamente!

- Capito, capito... lo ritrarrai sulla carta ruvida, usando il carboncino. In effetti il carboncino rende bene per...

- Veramente userò il carboncino per disegnargli sopra la pelle...

- Ah. E la carta extra ruvida?

- Che domande... per pulirlo...

mercoledì 14 marzo 2007

RIECCOCI

Scusatemi, non ho scritto per un po' ma ho avuto un contrattempo e sono riuscito a liberarmi solo ora.


Ciro a papà, dove hai imparato a fare i nodi così bene?

martedì 27 febbraio 2007

TRASFERIMENTO?

Vado di fretta... forse si è liberato un posto per Ciro in una scuola materna di Milano.

Se ci sbrighiamo, forse troviamo anche una brava maestra.